Campagna di crowdfunding a sostegno delle spese legali
contro il Comune di Roma
per l'esclusione dell'aps Io Me Ne Occupo dai canili comunali.
Avete presente cosa vuol dire sbattere contro un muro di gomma? Quella sensazione di stordimento dopo l’impatto? Tanto più forte l’urto tanto più grande lo stordimento. Ecco. Noi siamo quelli che sbattono e il comune di Roma è il muro di gomma.
Il 17 gennaio 2017 c’è stato il primo impatto. Polizia, camionette, riunioni fiume, lacrime , angoscia. Non ci soffermiamo di nuovo su questo, non perché non sia importante, ma perché chi ci ha sostenuto e seguito conosce bene la storia e sa di cosa parliamo.
Stordimento. Giorni, mesi difficili. Decidiamo però, facendo appello a tutte le nostre forze, di fare richiesta ,come Io Me Ne Occupo, di accesso alle strutture comunali e convenzionate per svolgere attività di volontariato.
Non è stata una scelta facile. Dopo un distacco così violento la reazione naturale poteva essere quella di sparire, guardare altrove, cercare di dimenticare.
Invece decidiamo di seguire il nostro istinto e di ripartire proprio da dove, per molti di noi, è cominciato tutto. Pensiamo: abbiamo esperienza, conosciamo questi cani e gatti meglio dei nostri, abbiamo voglia, capacità e competenze. Ricominciamo. Dall’inizio.
Abbiamo già raccontato questa grottesca vicenda. Abbiamo già descritto i regolamenti pubblicati dal Dipartimento ambiente studiati di volta in volta ed in corso d’opera per escludere Io Me Ne Occupo. Abbiamo già raccontato lo squallore della volontà da parte del comune di tentare in tutti i modi di cancellare un’esperienza che mette la giunta a 5 Stelle di fronte al suo fallimento, che racconta come dietro agli slogan urlati si nasconda un vuoto di idee imbarazzante e l'incompetenza tecnica e politica.
https://www.facebook.com/LavoratCaniliRM/posts/1323140707783350 https://www.facebook.com/LavoratCaniliRM/posts/1328604330570321
Il 20 agosto riceviamo una mail in cui ci viene comunicata la nostra ( e badate bene SOLO la nostra) esclusione.
Secondo urto.
Il motivo è la mancanza di due anni di esperienza sul territorio, cosa di per se ridicola se riferita ad un’associazione nata da un anno e che ha al suo interno persone che vantano molti anni di esperienza in diversi canili . Molti di più di altri personaggi protagonisti di questa assurda storia.
Ancora una volta potevamo scegliere il silenzio, potevamo accettare ed essere più “accomodanti”.
Noi abbiamo scelto invece di fare ricorso al TAR contro una decisione che calpesta i diritti non solo nostri ma di tutti quelli che di noi si fidano, che credono nella pluralità delle idee e delle esperienze, che credono davvero nella trasparenza.
Per questo ci rivolgiamo ancora a chi ci ha aiutato la prima volta. Alla città. Alle persone. Lanciamo oggi una campagna di crowdfunding che ci permetta insieme di opporci ad una decisione ingiusta che ancora una volta non tutela le persone ne tanto meno gli animali, i veri invisibili agli occhi di questa Amministrazione
“Spesso accade quello che noi ti aspetti”.
A volte succede che quell’impatto è così forte che ti rialzi e riparti pronto a sfondare il muro di gomma.
A volte capita.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
E' possibile effettuare un versamento al seguente numero IBAN:
IT36K0359901899050188533549
Ass. verso la MAGROMA Banca Etica